L’Eredità di Cesare e la conquista del tempo
Un’istallazione virtuale anima gli antichi marmi.
In queste settimane, dalle incertezze esistenziali e dal tempo sospeso, ci si offrono momenti di riflessione, nell’alveo di un dialogo stimolante tra antichità e contemporaneità, tra testimonianze di ere gloriose del passato e nuove tecnologie veicolanti inedite vedute e illustrazioni di certi celebri scenari antichi.
La cornice di questo incontro sono gli splendidi Musei Capitolini, in particolare le sale del Palazzo dei Conservatori dove si dipanano i racconti di avvenimenti storici insieme ai nomi dei suoi protagonisti attraverso i Fasti Capitolini che vi vennero collocati nel 1546, una volta ritrovati e ricomposti mediante il concorso di Michelangelo.
I Fasti, preziosi calendari costituiti da frammenti di iscrizioni nel marmo che documentano i nomi dei consoli (i Fasti consolari) così come le liste dei trionfi dei generali (i Fasti trionfali), sono il fulcro di un’originale istallazione multimediale che viene proiettata sugli stessi marmi, generando un’illustrazione ibrida, inedita e coinvolgente.
Per donare maggior campo visivo e risalto ai Fasti Capitolini e al progetto virtuale, la Lupa Romana ha lasciato la sua abituale collocazione al centro della sala per trovarne una diversa nella sala dell’Esedra. Sulle incisioni antiche dei Fasti con i nomi dei consoli e degli avvenimenti militari dell’Antica Roma vengono proiettate parole e frasi chiave riprese dalla stessa parete marmorea mediante un videomapping, che si alterna ad una video proiezione di figure e silhouette colorate di quei personaggi che possono rievocare l’andamento della storia di Roma, dalla sua fondazione (753 a. C.), passando per episodi cruciali dell’età repubblicana, e fino agli albori dell’Impero (31 a. C.).
Una voce narrante ( che si alterna in lingua italiana e in lingua inglese) accompagna lo spettatore durante la visione della proiezione. Uscendo dalla sala e dirigendosi alla sala dell’Esedra si viene rapiti dalla veduta della bronzea statua equestre di Marco Aurelio collocata originariamente al centro della Piazza del Campidoglio e che lì è sostituita da una copia per tutelarla dai danni da agenti climatici ed esterni. 1 In questa grande aula circolare vetrata si possono ammirare la Lupa Capitolina, per l’appunto, la testa della statua colossale di bronzo di Costantino e la sua mano sinistra così come il gruppo scultoreo del Leone che azzanna il cavallo, risalente all’età ellenistica.
E’ presente altresì la scultura detta dello Spinario – anch’essa spostata dalla sua originaria sala all’inizio del percorso museale. Dunque, attraverso questi bronzi si possono ripercorrere alcune tappe significative delle epoche antiche. Eppure non sono soltanto gli emblemi di queste ere insigni a rendere la visita del Palazzo dei Conservatori tanto appassionante. Un lato della sala dell’Esedra si apre ai maestosi basamenti del Tempio di Giove, di Giunone e Minerva, voluto dai re Tarquinio Prisco e Tarquinio il Superbo nel VI secolo a. C., e che fu inaugurato dal consonsole M. Horatius Pulvillus nel 509 a. C., all’inizio del periodo repubblicano. Il Tempio fu ricostruito più volte nel corso dei secoli poiché sistematicamente saccheggiato per cavarne i blocchi di marmo per nuove costruzioni in età post-antica.
Tuttavia, le sue possenti fondazioni, che coprono l’area corrispondente all’ampiezza del cinquecentesco palazzo Caffarelli, e realizzate in blocchi di cappellaccio, si possono ancora osservare facendosi condurre tramite un ricco percorso di disegni ricostruttivi e plastici nell’esplorazione archeologica di questa architettura monumentale, la quale è stata completata nel 2000 nell’area del Giardino Romano. Nondimeno il Colle Capitolino si riserva il primato di essere stato costantemente abitato sia in età arcaica che durante l’età del ferro e del bronzo.
Lo documentano innumerevoli reperti esposti nelle vetrine lungo il percorso, rinvenuti nell’area degli scavi condotti nel Giardino Romano, sul lato orientale del Tempio, ora sala dell’Esedra. L’esposizione precede di qualche mese la mostra alquanto rilevante centrata sull’età repubblicana dell’Antica Roma, in programma ai Musei Capitolini per l’autunno 2021.
Un luogo ricchissimo di storia quello costudito dentro l’odierno Palazzo dei Conservatori, che merita essere visitato, e che insieme ai Fasti Capitolini resi più fruibili tramite il neo ideato spettacolo multimediale permette di calarsi nei fasti di epoche passate attraverso le grandiose testimonianze tramandate dai suoi uomini più intraprendenti. E che ancora oggi ci donano la consapevolezza delle importanti origini per offrirci – si spera – al contempo prospettive per future imprese coraggiose.